Memories


Replying to Risveglio

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  1. Posted 17/2/2014, 00:26
    E' ormai un dato di fatto: quando comincio ad avvicinarmi a una certa stabilità, tutto cambia ancora una volta. E' come maneggiare il dannato cubo di Rubik, essere vicino alla soluzione e vedere all'improvviso che un unico tassello non è al proprio posto su ogni facciata. Allora le opzioni da prendere in considerazione sono due: si ricomincia dall'inizio o si manda affanculo quel maledetto aggeggio. Al momento non posso fare né una cosa né l'altra. Chiaramente non posso tornare indietro e non posso nemmeno mandare al diavolo me stesso - anche perché l'ho già fatto e non è cambiato niente.

    Ho visto Shane. Finalmente. Chiunque direbbe che è stata una pazzia vista la luna quasi piena, anche noi ne eravamo consapevoli... ma ne è valsa la pena. E' andato tutto bene, un morso sul labbro non è niente in confronto a quel che sarebbe potuto accadere. Avevo bisogno di vederlo. Avevo bisogno di sentirne ancora la voce e il calore per convincermi che tutto quello passato in questi mesi non è stato solo frutto della mia immaginazione. Il letto a casa nostra sta perdendo il suo profumo, è un dettaglio che rende l'attesa meno sopportabile. La casa è sempre più grande, sempre più silenziosa e buia. Vederlo, stringerlo, dargli quell'unico bacio... mi ha dato la forza di continuare ancora per un po', mi sono detto che pian piano avremmo trovato un modo per sistemare le cose.

    E' cambiato tutto in poche decine di minuti. Sono uscito all'alba, come ogni volta che non riesco a dormire decentemente. Ho raggiunto la riva del Mississipi con un pacchetto mezzo vuoto di sigarette in tasca. Era l'alba. Una donna, della quale nemmeno a mente lucida so descrivere il fascino, mi aspettava da chissà quanto tempo. Minerva Sibèal Maireàd Langlais. L'ho creduta pazza, inizialmente, ma del mondo ho scoperto così tante assurdità da farmi credere che i suoi discorsi non fossero poi tanto folli. Così tutto mi è stato rivelato. Ho avuto prova dei suoi poteri, della sua essenza e della mia stessa essenza. Ho scoperto cosa sono davvero, cosa sono sempre stato. Io non sono soltanto un uomo. Io sono una strega. Uno stregone? Non so come si dica al maschile, ma poco importa. Discendente di Salik, l'uomo puro della Siberia, uno degli Undici Innocenti contaminati millenni fa da tracce di Angelo o Diavolo. Pare che in me ci siano entrambe: luce e ombra. Mettere tutto nero su bianco è fin troppo semplice. Spiegarlo così, con poche parole, non rende davvero l'idea di quel che è successo. Non saprei descrivere l'intensità del Rito del Risveglio. Non so che cosa accadrà d'ora in poi. Mi è stato detto di non rivelare chi sono realmente a nessuno. Nessuno. Come posso non dirlo almeno a Shane? Mi sembrerebbe di tradirlo ogni giorno guardandolo negli occhi. Mi è stata indicata una casa, ma non lascerò quella dove ci ho messo l'anima. Sono stato chiamato "fratello" da una donna che non posso dire di conoscere, che mi ha spiegato che c'è una vera e propria famiglia ad attendermi. Non so se voglio farne parte. Non voglio perdere la mia attuale, stranissima e meravigliosa famiglia. Shane, Dragan e Sho. Anche Kerstin e Mansour, ormai. Voglio solo essere lasciato in pace, per adesso. Voglio scoprire abbastanza cose di me, della mia natura, per tentare di mettere in ordine le idee.

    Ho pianto, finalmente. L'ho fatto spesso. A volte senza nemmeno accorgermene, altre volte l'ho fatto per così tanto tempo da addormentarmi sfinito. Ho trascinato Kerstin sul tetto di un palazzo per urlare, urlare fino a perdere la voce. Le ha fatto bene. Mi ha fatto bene - almeno per poche decine di minuti. Tornato a casa ho trovato di nuovo il vuoto, il silenzio e tutte le paure ad accogliermi. Bentornato a casa, Vladimir. Bentornato a casa.

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