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Replying to new york - parte i

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  1. Posted 27/3/2014, 16:17
    Non è particolarmente semplice scrivere con Remy che continua a farmi una foto dietro l'altra, il dannato flash mi sta rincoglionendo. Remy, Rembrandt Duran ( se proviamo a pronunciare il suo nome per intero ci spacca la faccia... anche se è alto un metro e una mela). L'ho conosciuto un paio di settimane fa e credo di non poterne fare più a meno. E' un idiota, l'idiota del gruppo. Riesce a farci ridere tutti anche quando siamo tanto stanchi o ubriachi da non reggerci in piedi. E' lo spirito della festa, sono contento che venga con noi a New York. Nessuno lo ha invitato, ovviamente, ha fatto tutto da solo. Lo amiamo per questo. Siamo io, John, Remy, Niki e altri di cui mi frega meno che un cazzo.

    La compagnia ci ha fornito un aereo privato, siamo pronti a partire. Approfitto di questi attimi di calma prima che cominci il viaggio e tutto quel che porterà con sé. Quanto ci impiegheremo a far fuori un'altra bottiglia di champagne? Abbiamo fatto ubriacare John e l'aereo non è nemmeno decollato. So esattamente che cosa aspettarmi da New York, ma non nascondo quanto tutto questo riesca a eccitarmi. Da una parte sono contento di partire, di portare avanti un lavoro che comincia a piacermi davvero. Dall'altra, guardo fuori dal finestrino e capisco che New Orleans mi è entrata dentro. Più che la città, le persone che ci abitano. La mia famiglia di Lupi. La mia famiglia di Streghe.

    Ho scaricato sul computer il video che mi ha fatto Shane, poi l'ho messo sul telefono. Non avrei dovuto farlo, passo più tempo a guardare quello che le cose intorno a me. Gli altri mi hanno beccato a sorridere con un'espressione idiota - lo so perché me lo hanno ripetuto fin troppe volte - e non smettono di prendermi in giro da quel momento. Che due coglioni. Dannato Shane. Gli ho chiesto di venire con me almeno una decina di volte, pur sapendo che non avrebbe potuto accettare nemmeno volendo. Lo so. Lo so, non sarebbe giusto per nessuno dei due. Lui ha le sue cose da fare, io le mie. Sono solo pochi giorni. Spero che non succeda niente, non riuscirei a perdonarmelo. Almeno Sibèal ha fatto quel dannato prelievo prima della mia partenza, adesso sta meglio. E così dev'essere, così tutto deve restare. Non sono il paladino o protettore di nessuno, non sono mai riuscito ad esserlo - nemmeno per me stesso - ma di loro non riesco a fregarmene. Meritano di stare bene. Mi mancheranno, credo...

    Ora posso piantarla di fare il coglione sentimentale. Ho una bottiglia di champagne che mi aspetta e il nuovo romanzo di Shane nella borsa, ben nascosto da sguardi indiscreti. Non l'ho ancora aperto, mi ha lasciato la prima copia in assoluto sul comodino stamattina. Non vedo l'ora di leggerlo, i suoi romanzi mi sono sempre piaciuti. Appena tutti saranno collassati comincerò a spulciarlo.

    New York, sto arrivando.

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