Memories

  1. uomini ed eroi

    AvatarBy Vladimir Cassian Alecsandri il 16 Mar. 2014
     
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    Non so che cosa gli altri si aspettino da noi. Chi non conosce il mondo del sovrannatuale, intendo, non so immaginare in che modo pensino a noi. Tento di tornare indietro a quando io stesso mi trovavo immerso in un mare di ignoranza, ma mi sembra già un tempo troppo lontano. Quanto è passato? Non ricordo più come mi sentivo pensando a tutto ciò che non può essere spiegato. Sapevo che niente è facile e che i problemi vengono amplificati a mille? Sapevo che avere dei poteri non rende la vita più semplice, ma l'incasina a tal punto da portare a chiederti se è davvero questo che vuoi? Ed i segreti non riguardano più due sole persone, ma interi Branchi, Congreghe, Famiglie. No, non c'è niente che possa esser definito semplice. Ora, però, guardando il quadro completo, so di essere esattamente quel che devo essere. Non posso tornare indietro. Non voglio tornare indietro.

    Non esistono confini netti tra bene e male, giusto e sbagliato. Lo sa Jaime che ama e ha intenzione di sposare un Demone. Lo so io che amo e combatterò per tenermi stretto il mio Lycan. Conosciamo le conseguenze dei nostri gesti, dei nostri sentimenti. Quando arriverà il momento sapremo che cosa fare. Una strega non sta da una parte o dall'altra, è inutile che tutti quelli che sanno la verità sulla mia natura continuino a chiedermelo. Anche se potessi parlare, non lo saprei spiegare - non con la semplicità di chi vede il mondo in bianco e nero. Sto esattamente nel mezzo.

    Mi sento più leggero dopo aver detto la verità a Dragan, Shane a una volta ha confessato tutto a Diego e Gaebriel, il capobranco. Praticamente a breve l'intero villaggio dei Lycan saprà che cosa sono. Non importa. Va bene così, dovevo farlo - non me ne vergogno. So bene che la mia posizione, come quella delle altre streghe della Congrega, è estremamente delicata. Che cosa avrei dovuto fare? Tener nascosta la verità alle persone che mi hanno aiutato a rialzarmi da una discarica? Se non fosse per loro nemmeno sarei vivo oggi. Presto incontrerò Sho, dirò tutto anche a lei. La mia Volpe. Spero solo che la prenda bene tanto quanto Dragan. In effetti mi stupisce che non abbia fatto battute del cazzo su scope e bacchette magiche. Jaime mi chiama Gandalf o Ganjalf nelle occasioni "speciali". Mi piace quella ragazza. E' bionda, ma riesco a sentirmi abbastanza a mio agio con lei, non ho paura di toccarla o avvicinarmici, forse a causa della stessa natura. Non è come con Elisabeth. Lei è particolare. Bella, giovane, il volto pulito, le guance rosse e il sorriso luminoso. Negli occhi ha una strana tristezza. Elisabeth canta. Elisabeth canta per me, come faceva Lei. Come faceva Beatris. Che cosa darei per rivederla almeno una volta, sentire ancora le sue carezze sul viso...

    Per qualche momento ho avuto la spiacevole sensazione di tornare indietro quando ho stretto Sibèal con troppa forza, quando l'ho sentita gridare di non toccarla. Ha urlato. Lei non urla mai. Ha urlato come se avesse paura di me, del mio tocco. Non volevo spaventarla, ma c'è stato un momento in cui quella voce dentro di me si è sollevata ancora dopo tanto tempo. Allora volevo stringerla più forte, impedirle di urlare. E' solo... l'abitudine. L'ho fatto per così tanti anni che ormai il mio corpo risponde di conseguenza. L'ho lasciata andare, però, ha detto che non le ho fatto male. Davvero non l'avrei toccata più se lei stessa non avesse ricercato un contatto. Piccola, grande Sibèal. Ha pianto forte come credo non facesse da decenni ormai. Non per me, no, per un uomo. Non ne conosco il nome, so solo che c'è. E' ironico che proprio io mi sia ritrovato a farle grandi discorsi sull'amore, io che ho amato la persona più sbagliata del pianeta, quella che ha stracciato la mia anima. Ma ora ho Shane. Ora va bene, va bene davvero. Pare che Sibèal non abbia mai vissuto realmente. E' come una ragazzina bicentenaria alle prime esperienze che non sa bene come comportarsi. Ma chi di noi lo sa? La terrò d'occhio. Non voglio che soffra più del dovuto. Se bruciare vestiti le dà conforto, che lo faccia pure. Ma io per primo so che l'amore può distruggere... anche una Langlais.

    Ieri notte ho trovato Shane a casa ad aspettarmi. Pare sia migliorato tanto da avere il permesso di lasciare il villaggio anche dopo il tramonto. So che non è una situazione stabile e che non potrà sempre stare a Casa, la sua vera Casa, ma così va più che bene. Siamo andati a una piccola festa organizzata da uno dei fotografi per cui lavoro, per il compleanno di sua moglie. Una cosa tranquilla. Chiacchiere, champagne e quella torta al cioccolato che... Dio. Buona. Gli ho presentato alcune persone, le più vicine a me nell'ambito lavorativo. Niki, Rj e Ines in particolare. E se Ines va perennemente in giro con le tette all'aria non mi stupisce che anche a Shane cada la mascella. A me succede di continuo, ma è meglio che lui questo non lo sappia, il ceffone che gli ho mollato potrebbe perdere parte della sua serietà. Siamo tornati a casa e abbiamo fatto l'amore. Piano, senza fretta, come non ci veniva concesso da tempo. Quando stamattina mi sono svegliato sapevo di trovarlo al mio fianco. E' la sensazione migliore del mondo. Ora cucina. Si arrabbia se lo chiamo Donna, ma sa che non sono serio. Lo guardo borbottare mentre prepara una sorta di orribile tortino al cioccolato e sono felice.
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